Location Turistica

Antica Dimora Stucky

a

Treviso

" Sulla sponda della via d'acqua che porta a Venezia."

Antica Dimora Stucky

Si presenta

La location turisticaAntica Dimora Stucky” si trova a Treviso e sorge sulla sponda del Fiume Sile, nell’area del Parco Naturale Regionale appartenente al sito "Natura 2000" della rete ecologica europea IT 3240019, dove un tempo sorgeva il porto di "Sant’Antonino" e da dove partivano le merci per Venezia.

Sulla riva  opposta sorge l’isola agricola di “Villapendola”, formata dal dividersi di Sile e “Sil Morto”, raggiungibile grazie alla nuova passerella che lo collega alla “Restera” direttamente nel percorso "Girasile", che si snoda per 13,6 km dalla città murata di Treviso al cimitero dei "Burci" di Casier, dove è possibile effettuare passeggiate ed escursioni immerse nella natura, praticando birdwatching, water biking, inoltre è possibile dedicarsi al turismo fluviale navigando le acque del Sile con canoe e kayak, natanti elettrici e motonavi fino alle isole di Venezia.

L’ edificio ha le sue origini nel 1894 e venne progettato da Giovanni Stucky, definito al tempo come il “Re dei Mugnai”, il quale si trasferì dalla Svizzera in Italia in questa proprietà, per poi coronare il massimo della sua imprenditorialità a Venezia dove edificò il famoso mulino.  

Completamente restaurata con massima attenzione sull’incidenza ambientale alla flora, fauna e vegetazione del fiume Sile, sono stati utilizzati materiali ecocompatibili e a Km zero, atti a  preservare lo stile dell’antica struttura ma anche eco-sostenibili con l’installazione di impianti fotovoltaici, pannelli solari, pompa di calore, impianti di nuova generazione, domotica e serramenti fonoassorbenti a norma di legge, il tutto in funzione del rispetto dell’ ambiente circostante.

La facciata della struttura è stata fedelmente riprodotta ripristinando i rilievi sui marcapiani e cornici dei fori che ne esaltano lo stile dei palazzi di fine ‘800.

A ciò si aggiunge un tocco di eleganza, con arredi studiati e prodotti su misura, curati minuziosamente in tutti i particolari in  un’esclusiva collezione stile shabby chic con un’armonia di tonalità avorio, tortora chiaro e scuro, che di concerto anche con i tendaggi e le pareti donano alla stanza  un’atmosfera intima.

Le camere della location turistica "Antica Dimora Stucky" sono dotate di ogni tipo di comfort per rendere il soggiorno rilassante e piacevole, televisore a led e canali via satellite, WI-FI gratuito così come le consumazioni del mini bar. Impianto di riscaldamento e condizionamento autonomo.

Ogni camera ha il proprio bagno indipendente con lavabo, wc e bidet, doccia, asciugacapelli e servizio cortesia.

Le colazioni sono a base di alimenti certificati, biologici e appartenenti al nostro territorio con la possibile variante per clienti celiaci, vegani o vegetariani.

La frutta di stagione è sempre presente nei tavoli.

 “Antica Dimora Stucky” location turistica è ubicato in posizione ottimale, infatti dista soli 2 Km dal centro di Treviso, il quale è comodamente raggiungibile grazie alla vicinanza della fermata dei bus, dove si possono visitare musei, chiese, piazze; a 20 Km circa si possono ammirare i paesaggi del fiume Piave, del Montello e delle Strade dei Vini, nelle quali si possono scoprire la storia e la cultura del Prosecco D.O.C e del Cartizze; ma è anche a soli 20 minuti da Venezia, 30 dalla spiaggia di Jesolo Lido e ad un’ora e mezza da Cortina, perla delle Dolomiti. Grazie alle tangenziali vicine, l’ aeroporto Canova di Treviso è raggiungibile in 5 minuti  e il Marco Polo di Venezia in 15 minuti.

Gli ospiti possono richiedere il servizio transfert.

Transfert

Transfert da e per aeroporto sia da Venezia che da Treviso.

Wi-Fi

Wi-Fi libero in tutto il perimetro del bed and breakfast.

Colazioni

Colazioni con alimenti del territorio certificati e a Km 0.

Escursioni

Possibilità di escursioni guidate, servizio a richiesta.

Le camere della location turisticaAntica Dimora Stucky” sono lussureggianti, tecnologiche e dall’atmosfera intima, con arredamento elegante e fatto su misura, certe hanno vista sul Sile che costeggia il giardino posteriore e le altre si affacciano alla parte frontale della struttura.
Ogni stanza è dotata di ogni comfort per rendere il soggiorno rilassante e piacevole, infatti tutte camere sono dotate di bagno indipendente con doccia, televisore a led, Wi-Fi libero, frigo bar e impianto di condizionamento e riscaldamento autonomo.

Noi Ci Siamo

La via turistica che ci fa conoscere il Fiume Sile in tutta la sua bellezza.....il Girasile

Per conoscere ancora più da vicino il Sile, ci sono solo due modi o navigando le sue acque con una canoa o percorrendo la via del Girasile con una bicicletta.Vista del sile all'alba nel percorso del Girasile

Questo mezzo è in grado di condurci in un mondo parallelo in cui l’acqua, pura energia, la fa da padrone.

Il Sile, nasce dal profondo con acque di risorgiva che creano bolle di gas in superficie, i fontanassi, e che formano un grande fiume, della stessa materia che per un millennio ha fatto girare le ruote dei mulini. Con il patrocinio della regione Veneto e del Parco Naturale del Fiume Sile è stato messo a punto il Girasile, un anello cicloturistico che nella provincia di Treviso ha una lunghezza di circa 40 km e collega la provincia Veneta a Casale sul Sile. Il percorso del Girasile è stato costruito in gran parte sulle “alzaie”, argini sovrastati da una stradina in terra battuta da dove i barcaioli con lunghe corde trascinavano i loro barconi. L'itinerario, definito con il codice E4, come accennato prima, si snoda in uno dei tratti più suggestivi e naturalistici della provincia, dove l'uomo e il fiume si uniscono in un tutt'uno fra acqua, bellezze naturalistiche, mulini, ville venete e borghi suggestivi.

Girasile e le passerelle che lo costeggiano

È possibile, quindi, lasciare la propria auto in uno dei diversi parcheggi gratuiti che si trovano lungo la ciclovia o arrivare in treno o in bus alla stazione di Treviso e spostarsi con una bici a noleggio.

L’itinerario comincia nei pressi del Ponte della Gobba a poca distanza dal centro storico di Treviso. Lungo la pista ciclabile del Girasile si incontra prima il Porto di Fiera, ultimo vero porto della città attivo fino alla metà del secolo scorso per poi arrivare sulla riva destra al cimitero dei burci, grosse imbarcazioni in legno di larice utilizzate per il trasporto commerciale di sementi, ghiaia e merci.Cimitero dei "Burci" che si può ammirare percorrendo il Girasile A seguito della crisi del trasporto fluviale degli anni ‘70 i barcari, per protesta contro i camion che toglievano loro il lavoro affondarono le loro imbarcazioni nel fiume. Queste con il tempo riaffiorarono e oggi si possono ammirare in tutta la loro maestosità.

Giunti a Casier si possono notare le imponenti sponde su cui si stendeva il principale porto di questo fiume, era qui che un tempo si fermavano oltre cento imbarcazioni realizzando un suggestivo e temporaneo “ ponte di barche sul fiume”. A poca distanza da una chiesa è possibile ammirare da vicino un originale orologio ad acqua. A questo punto il percorso del Girasile segue piste arginali e strade campestri, fino a Lughignano dove sorge la chiesetta romanica di San Martino. Alle spalle di questa si riprende nuovamente la via del fiume dove ci sono numerose ville venete e ad annunciare l'arrivo a Casale sul Sile, il campanile merlato e la cura e la Torre Carrarese. L'antica costruzione militare ci indica che il paese è stato nel tempo un'importante postazione fortificata, mentre la Chiesa conserva preziosi affreschi di Giandomenico Tiepolo.La fauna che si ammira nel percorso del Girasile Da qui si ritorna a pedalare verso Treviso su strade campestri, costeggiando ex-cave di argilla oggi rinaturalizzate. Ritornati a Casier ci ritroviamo sull'ansa del Sile morto e sulla via dei Tappi.

Numerose anche le aree di sosta lungo il percorso, fra un buon bicchiere di vino e i nostri prodotti tipici agroalimentari per una giornata di relax da condividere con tutta la famiglia.

Rilassarsi, depurarsi e rigenerarsi in un luogo meraviglioso come il Sile.

Un pomeriggio di sole. La primavera sta sbocciando in ogni angolo: profumi, odori, voci di bambini che al ritorno da scuola si mettono a giocare nei cortili.Il Sile e la sua flora

Oggi è la giornata ideale per assaporare aria nuova, quella che ti punge un po’ le  guance e che ha un odore nettamente diverso, soprattutto per chi come me,

cresciuto nei campi a cercare primule, fatica a stare rintanato in casa…si oggi è il pomeriggio perfetto.

Meditiamo. Dove possiamo andare? La mente vaga pensando a un sacco di posti immersi nel verde e a pochissimi Kilometri da casa: Montello, Piave, Monte Grappa, altre montagne limitrofe…poi ecco, l’idea arriva: oggi faremo una bella e rilassante passeggiata sul fiume Sile. Saperne un po’ di più di questo fiume lungo ben 84 km e lasciarsi contagiare da chi molti anni prima di me vi passò ha un che di ristoratore, soprattutto per la mente.

Famiglia di anatroccoli nel SilePer chi non è della zona, il Sile è un fiume di risorgiva lunghissimo, che tocca ben tre province: Treviso, Padova e Venezia. Nasce nella zona di Torreselle di Piombino Dese per poi sfociare a Portegrandi di Quarto d’Altino.

Signori, si parte. Arriviamo a Treviso, prendiamo la tangenziale e dirigiamoci a Sant' Antonino poco distante da Casale sul Sile, sì, la meta è quella. Ascolto il rumore delle auto e mi perdo con lo sguardo a scrutare gli ultimi minuti di traffico, poi l’associazione mentale è lampante. Sile è quasi come Silenzio! Si ecco. Mi ricordo che tempo fa lessi da qualche parte che una delle teorie sull’origine del nome era proprio questa. Sile, silens termine di origine latina, silenzio. Ok! l’idea oggi è azzeccatissima!

Arrivata. Parcheggio l’auto e comincio la mia passeggiata. Per un po’ nulla sarà più grigio e non ci saranno più clacson a inquinare la mia mente, ma solo tantissimo verde che si sposerà con il blu di queste placide acque.

Mi piace camminare sulle strade non asfaltate, mi piace che le mie scarpe si sporchino di polvere, mi piace incrociare lo sguardo di chi come me oggi ha deciso di dedicare un po’ di tempo a se stesso, per una corsa, una passeggiata con il proprio cane, per passare un po’ di tempo con i propri figli o semplicemente per depurarsi un po’ e poi la mia mente si libra verso l’ alto  quando intorno ho un paesaggio del genere.I sentieri che costeggiano il Fiume Sile

La natura che mi circonda è prevalentemente composta da canneti, canée per noi veneti, che una volta venivano usate per fare scope, e poi piante ad alto arbusto come pioppi, salici ed ontani con tutto intorno un brulicare di vita: dalle rane, ai picchi, alle famigliole di anatre, ma la mia speranza è quella di riuscire a vedere alcune colonie di aironi che popolano proprio queste zone, chissà se sarò così fortunata!La fauna del Sile

Solo la Natura può dare all’uomo determinate emozioni ed insieme a queste risvegliare quel legame con il nostro passato,  come se si trattasse di un unico filo tirato da un’immensa matassa e vedere i resti di antiche barche poste a riva porta a concretizzare la mia sensazione.

Il Sile viene considerato un po’ come un autostrada moderna, era usato per il trasporto di persone e di merci, grossi scambi commerciali sono avvenuti su queste acque e questo corso merita anche di essere ringraziato perché incrementò notevolmente il tasso di lavoro nelle nostre zone.

La barca che veniva utilizzata era il burcio, un’imbarcazione di legno, di larice, lunga anche 30 metri,larga 7 metri e alta tra i 2,20 e i 2,40 metri. “El paron dea barca”, ossia il padrone dormiva a poppa mentre il marinaio dormiva a prua. Il viaggio durava due settimane solitamente, poi arrivò l’ epoca del motore e il tempo venne dimezzato.I burci nel Sile

Il Sile è anche il luogo dei mulini. Se pensiamo al Veneto come a una terra quasi prettamente agricola, in cui le famiglie allargate lavoravano dei terreni che passavano di generazione in generazione, è facile immaginare quanti di questi ne possiamo trovare e quanti ancora possiamo vederne ancora lungo le rive di questo fiume e io trovo che tutto questo contribuisca ad aumentare ancora di più il fascino di questo luogo. Noi non siamo nati oggi, e neanche ieri, le nostre famiglie e le nostre origini si incontrano lungo queste vie.

Continuo la mia passeggiata, ogni angolo sembra proteggere qualcosa di semplice e di meraviglioso, la natura non ha bisogno di alcun trucco.

Il sole piano piano si abbassa e il tramonto si scopre. Peccato, ogni volta è sempre troppo veloce il passare del tempo.

Ritorno con la mente più leggera, ritorno all’auto, alla frenesia e alla velocità del mio vivere quotidiano, bello quando si poteva ancora vivere secondo i ritmi della natura.

Grazie Sile per la dolce compagnia.

RISOTTO AGLI ASPARAGI BIANCHI DI CIMADOLMO

ASPARAGO BIANCO DI CIMADOLMO E ASPARAGO DI BADOERE

Asparago di Cimadolmo Treviso, perfetto per il risotto agli asparagi bianchiIl Veneto e, in particolare il territorio trevigiano, sembrano godere di tutte le proprietà soprattutto il terreno sabbioso - che favoriscono la crescita di un particolare ortaggio, dal colorito chiaro, sapore delicato e provenienza che risale addirittura all’antica Mesopotamia: l’asparago.

Dire che l’asparago fa bene è quasi superfluo: pochi grassi e poche calorie, porta in dote fibre minerali essenziali per il nostro corpo. È apprezzato sia per il gusto gradevole e delicato, sia per le proprietà diuretiche. L'asparago è molto stimato nella moderna alimentazione che punta a leggerezza, basso contenuto calorico, e importanza delle fibre vegetali. Una delle ricette più amate è certamente il Risotto con gli Aparagi... da provare!

Gli asparagi vanno cucinati freschi per assaporarne pienamente il valore gastronomico e la delicata fragranza. Per una corretta conservazione è consigliabile avvolgerli in un panno umido e riporli in frigorifero nel reparto verdura, dove si conservano per qualche giorno.
A Treviso spiccano i prodotti di Cimadolmo e di Badoere: entrambi si fregiano del titolo IGP, quello di Cimadolmo dal 2001, mentre quello di Badoere dal 2010. Tra le due località si snoda l'itinerario gastronomico Strada dell’Asparago.

Asparago di Cimadolmo, ottimo per il risotto con gli asparagi bianchiL’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP viene coltivato su terreni sabbiosi-limosi, di origine alluvionale, permeabili e accuratamente drenati, lungo il corso del fiume Piave: il clima temperato-umido, tipico della zona, caratterizzato da primavere con elevata intensità di pioggia, favorisce il rapido accrescimento dell’asparago, consentendo l’ottenimento di turioni bianchi (perché crescono coperti da teli scuri che non lasciano filtrare la luce) teneri e privi di fibrosità.

 

L’Asparago di Badoere IGP è un prodotto con una lunghissima tradizione: la sua origine sembra Asparago di Badoere, perfetto per il risotto agli asparagi bianchirisalire all’adesione delle terre venetiche alla Roma repubblicana e imperiale. Si presenta in due tipologie: quella bianca con sfumature rosate, priva di fibrosità, dal sapore dolce, aroma lieve di legumi freschi con venature di amaro appena percettibili, e quella verde di un bel colore intenso brillante e sfumature violacee, dal sapore marcato, aroma fruttato ed erbaceo.

La stagione degli asparagi per consuetudine va dai primi di Aprile alla festa di sant’Antonio da Padova il 13 giugno. In questo periodo, nel territorio trevigiano si svolgono numerosi eventi legati a quest'ortaggio, segnaliamo in particolare le Rassegne "Germogli di Primavera" e "Superbe".


RICETTA

RISOTTO CON ASPARAGI BIANCHI

Ingredienti
600 gr. di asparagi bianchi (di Badoere o di Cimadolmo)

350 gr. di riso vialone nano (o di carnaroli)

1 cipolla bianca

3 noci di burro

brodo vegetale*;

un bicchiere di buon vino bianco

olio extravergine d’oliva q.b.

*Per il brodo vegetale: in un litro e mezzo d’acqua fate bollire la parte legnosa degli asparagi, 1 carota, 1 costa di sedano; 1 piccola patata, 1 cipollina fresca, 1 zucchina e insaporire con sale e pepe a piacimento.

Preparazione

Spellate gli asparagi partendo da due dita dalle punte, poi eliminare la parte legnosa, da usare per il brodo.

Tagliate gli asparagi a tronchetti di un paio di centimetri e tenete da parte le punte.

Tritate finissima una piccola cipolla bianca e fatela appassire a fuoco dolcissimo in una casseruola con due cucchiai d’olio extravergine d’oliva e una noce di burro. Fatela cuocere molto bene fino quasi a disfarsi senza farle prendere colore, quindi unite gli asparagi (non le punte), salateli e continuate la cottura per qualche minuto prima di aggiungere il riso. Fate insaporire per qualche minuto mescolando quasi di continuo e quando il riso comincia ad attaccare sfumate con due dita di vino bianco e cominciate ad aggiungere il brodo vegetale bollente, un mestolo alla volta, mano a mano che viene assorbito. Mescolate spesso e dopo una decina di minuti unite le punte e terminate la cottura lasciando il riso molto morbido e al dente.

Fuori dal fuoco mantecate il risotto con 2 noci di burro e, a piacere, Grana Padano grattugiato.

VINI CHE SI ABBINANO BENE AGLI ASPARAGI

Tocai Italico DOC

Chardonnay DOC